sabato 29 marzo 2008


Tough, you think you've got the stuff
You're telling me and anyone
You're hard enough

You don't have to put up a fight
You don't have to always be right
Let me take some of the punches
For you tonight

Listen to me now
I need to let you know
You don't have to go it alone

And it's you when I look in the mirror
And it's you when I don't pick up the phone
Sometimes you can't make it on your own

We fight all the time
You and I...that's alright
We're the same soul
I don't need...I don't need to hear you say
That if we weren't so alike
You'd like me a whole lot more

Listen to me now
I need to let you know
You don't have to go it alone
And it's you when I look in the mirror
And it's you when I don't pick up the phone
Sometimes you can't make it on your own

I know that we don't talk
I'm sick of it all
Can - you - hear - me - when - I -Sing,
you're the reason I sing
You're the reason why the opera is in me...

Where are we now?
I've got to let you know
A house still doesn't make a home
Don't leave me here alone...

And it's you when I look in the mirror
And it's you that makes it hard to let go
Sometimes you can't make it on your own
Sometimes you can't make it
The best you can do is to fake it
Sometimes you can't make it on your own

U2, Sometimes you can't make it on your own

venerdì 28 marzo 2008


Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

Giovanni 15, 13

mercoledì 19 marzo 2008



E un Uomo sedeva da solo, sprofondato in una grande tristezza.
Tutti gli animali si avvicinarono e gli dissero: "Non ci piace vederti così triste; chiedici quello che vuoi e lo avrai."
L'Uomo disse: "Voglio avere una buona vista."
L'avvoltoio rispose: "Avrai la mia."
L'Uomo disse: "Voglio essere forte."
Il giaguaro rispose: "Sarai forte come me."
Allora l'Uomo disse: "Vorrei tanto conoscere i segreti della terra".
Rispose il serpente: "Te li mostrerò".
E così fu con tutti gli animali. E quando l'Uomo ebbe tutti i doni che loro potevano dargli, se ne andò.
E il gufo disse agli altri animali: "Ora l'Uomo sa molto ed è capace di fare molte cose. Improvvisamente ho paura."
Il cervo disse: "L'Uomo ha tutto quello di cui ha bisogno. Ora non sarà più triste."
Ma il gufo disse: "No. Ho visto un buco nell'Uomo, profondo come una fame che mai si placherà. Questo lo rende triste e lo spinge a desiderare. Lui continuerà a prendere e a prendere, finchè un giorno il mondo dirà: 'Non esisto più e non ho più nulla da dare'."

Leggenda Maya, da Apocalypto

lunedì 17 marzo 2008


Quando lei se ne andò per esempio
Trasformai la mia casa in tempio.
E da allora solo oggi non farnetico più
a guarirmi chi fu
ho paura a dirti che sei tu.
Ora noi siamo già più vicini
Io vorrei non vorrei ma se vuoi.

Come può uno scoglio arginare il mare?

Anche se non voglio
torno già a volare
Le distese azzurre
e le verdi terre.
Le discese ardite
e le risalite
su nel cielo aperto
e poi giù il deserto
e poi ancora in alto
con un grande salto.
Dove vai quando poi resti sola
senza ali tu lo sai non si vola.
Io quel dì mi trovai per esempio
quasi sperso in quel letto così ampio.
Stalattiti sul soffitto i miei giorni con lei
io la morte abbracciai
ho paura a dirti che per te
mi svegliai.
Oramai fra di noi solo un passo
Io vorrei non vorrei ma se vuoi.
Come può uno scoglio
arginare il mare
anche se non voglio
torno già a volare
Le distese azzurre
e le verdi terre
le discese ardite
e le risalite
su nel cielo aperto
e poi giù il deserto
e poi ancora in alto
con un grande salto.

Battisti - Mogol, Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi

giovedì 13 marzo 2008


I danced in the morning when the world was young
I danced in the moon and the stars and the sun
I came down from heaven and I danced on the earth
At Bethlehem I had my birth

Dance, dance, wherever you may be
I am the lord of the dance, said he
And I lead you all, wherever you may be
And I lead you all in the dance, said he

I danced for the scribes and the Pharisees
They wouldn't dance, they wouldn't follow me
I danced for the fishermen James and John
They came with me so the dance went on

I danced on the Sabbath and I cured the lame
The holy people said it was a shame
They ripped, they stripped, they hung me high
Left me there on the cross to die

I danced on a Friday when the world turned black
It's hard to dance with the devil on your back
They buried my body, they thought I was gone
But I am the dance, and the dance goes on

They cut me down and I leapt up high
I am the life that will never, never die
I'll live in you if you'll live in me
I am the Lord of the dance, said he

Lord of The Dance

lunedì 10 marzo 2008


Buongiorno buongiorno, io sono Francesco
io ero un bambino che rideva sempre
ma un giorno la maestra dice oggi c'è il tema
oggi fate il tema il tema sul papà.
Io penso è uno scherzo sorrido e mi alzo
le vado lì vicino e ero contento
le dico non ricordo mio padre è morto presto.
Avevo solo tre anni non ricordo non ricordo.
Lei sai cosa mi dice neanche mi guarda
beveva il cappuccino non so con chi parlava
dice qualche cosa qualche cosa ti avrà detto
ora vai al posto e lo fai come tutti gli altri.
Puttana puttana puttana la maestra
puttana puttana puttana la maestra
io sono andato al posto ricordo il foglio bianco
bianco come il vuoto per vent'anni nel cervello.
E poi ho pianto io non so per quanto ho pianto
su quel foglio bianco io non so per quanto ho pianto.
Brilla brilla la scintilla brilla in fondo al mare
venite bambini venite bambine non lasciatela annegare
prendetele la mano e portatela via lontano
e datele i baci e date le carezze e datele tutte le energie.
Cadono le stelle è buio e non ci vedo
e la primavera è come l'inverno
il tempo non esiste neanche l'acqua del mare
e l'aria io non riesco a respirare.
E a dodici anni ero quasi morto
ero in ospedale non mangiavo più niente
pio pulivo i bagni i vetri e i pavimenti
per sei sette anni seicento metri quadri.
E il mio capo il mio capo mi ha salvato
lì ci sono i giochi se vuoi puoi giocare
il padre è solo un uomo e gli uomini sono tanti
scegli il migliore seguilo e impara.
Buongiorno buongiorno io sono Francesco
questa mattina mi son svegliato presto
in fondo in quel vuoto io ho inventato un mondo
sorrido prendo in foglio scrivo viva Francesco.
Brilla brilla la scintilla brilla in fondo al mare
venite bambini venite bambine non lasciatela annegare
prendetele la mano e portatela via lontano
e datele i baci e date le carezze e datele tutte le energie
venite bambini venite bambine e ditele
che il mondo può essere diverso
tutto può cambiare la vita può cambiare e
può diventare come la vorrai inventare
ditele che il sole nasce anche d'inverno
che la notte non esiste
guarda la luna
ditele che la notte è una bugia
che il sole c'è anche c'è anche la sera.

Francesco Tricarico, Io sono Francesco

domenica 9 marzo 2008















Non avessi mai visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha aggiunto al mio deserto
una desolazione inaudita.
Emily Dickinson

venerdì 7 marzo 2008


Appresso questo sonetto apparve a me una mirabile visione, ne la quale io vidi cose che mi fecero proporre di non dire più di questa benedetta infino a tanto che io potesse più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com’ella sae veracemente. Sì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d’alcuna. E poi piaccia a colui che è sire de la cortesia, che la mia anima se ne possa gire a vedere la gloria de la sua donna, cioè di quella benedetta Beatrice, la quale gloriosamente mira ne la faccia di colui qui est per omnia secula benedictus.

Dante Alighieri, cap. XLII di Vita Nuova

mercoledì 5 marzo 2008



E' stato un colpo quando ho visto la tua statua, insomma, quando ho visto in che stato eri, quasi nudo, magro magro sulla tua croce, con delle ferite dappertutto, il cranio sanguinante sotto le spine e la testa che non stava nemmeno più sul collo. Mi ha dato da pensare. Mi sono sentito rivoltare. Se fossi Dio, io, come te, non mi sarei lasciato ridurre in quel modo.

"Nonna Rosa, sia seria: lei che era lottatrice di catch, lei che è stata una grande campionessa, non si fiderà di quell'essere!"

"Perchè, Oscar? Daresti più credito a Dio se vedessi un culturista con i muscoli gonfi, la pella unta d'olio, i capelli corti e il minislip che ne fa risaltare la virilità?"

"Beh..."

"Rifletti, Oscar. A chi ti senti più vicino? A un Dio che non prova niente o a un Dio che soffre?"

"A quello che soffre, ovviamente. Ma se fossi lui, se fossi Dio, se, come lui, avessi i mezzi, avrei evitato di soffrire."

"Nessuno può evitare di soffrire. Nè Dio nè tu. Nè i tuoi genitori nè io."

"Bene. D'accordo. Ma perchè soffrire?"

"Per l'appunto. C'è sofferenza e sofferenza. Guarda meglio il suo viso. Osserva. Sembra che soffra?"

"No. E' curioso. Non sembra che abbia male."

"Ecco. Bisogna distinguere due pene, Oscar, la sofferenza fisica e la sofferenza morale. La sofferenza morale si sceglie."

"Non capisco."

"Se ti piantano dei chiodi nei polsi o nei piedi, non puoi far altro che avere male. Subisci. Invece, all'idea di morire, non sei obbligato ad avere male. Non sai che cos'è. Dipende dunque da te."

"Ne conosce, lei, di persone che si rallegrano all'idea di morire?"

"Sì, ne conosco. Mia madre era così. Sul suo letto di morte, sorrideva di avidità, era impaziente, aveva fretta di scoprire che cosa sarebbe successo. [...] Le persone temono di morire perchè hanno paura dell'ignoto. Ma per l'appunto, che cos'è l'ignoto? Ti propongo, Oscar, di non aver paura ma fiducia. Guarda il viso di Dio sulla croce: subisce il dolore fisico, ma non prova dolore morale perchè ha fiducia. Perciò i chiodi lo fanno soffrire meno. Si ripete: mi fa male ma non può essere un male. Ecco! E' questo il beneficio della fede. Volevo mostrartelo."

Eric-Emmanuel Schmitt, da Oscar e la dama in rosa

martedì 4 marzo 2008


Quanto più uno vuol bene, tanto più gli importa Cristo, perchè gli salvi per sempre quello a cui vuol bene: almeno da questo punto di vista Cristo dobbiamo accettarlo. O non si ama niente o, quanto più si ama, tanto più è necessario Cristo per salvaguardare quel che sia ama, per mantenere quel che si ama, altrimenti lo perdiamo, dopodomani non c'è più.

Don Luigi Giussani