giovedì 12 marzo 2009


Estate 2008
Esci frettolosamente dal negozio di una stazione di servizio già vista in decine di film, inforchi la bicicletta fuori misura per te e pedali verso casa, veloce anche se non conosci ancora benissimo la strada. L'aria fresca di quella mattinata assolata ti accarezza la pelle, sulla quale è ancora impresso l'odore dell'acqua di lago. Imbocchi la traversa giusta e ti lasci andare giù per la discesa, a farti inghiottire dalla boscaglia verde smeraldo. Ti salta all'occhio una macchia diversa, in movimento: con le cuffie come due mezze arance, mentre taglia l'erba del giardino accanto, sorride a te - che controlli a malapena il manubrio mentre cerchi di ricambiare timidamente. Un sorriso gratuito, che ti apre il cuore e lo inonda di un certezza già incontrata, già conosciuta. Le ruote corrono, e ormai sei arrivata, ma quel lungo istante non puoi scordarlo più, ti accompagna per sempre.

Marta

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